Dallo Zelig ai Staffora Bluzer
- Come nasce il progetto “Anima popolare”?
Il progetto “Anima Popolare” nasce dall’incontro avvenuto nell’agosto del 2017 tra il sottoscritto e il duo Faravelli-Burrone. I due nomi messi insieme sono i nomi tutelari di un particolarissimo tipo di musica detta “delle 4 province” e suonata con pifferi autoctoni in quella landa di confine rappresentata dalla punta sud ovest della Lombardia. Questo è un punto particolarissimo dove la terra dei Longobardi entra in contatto con Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna (proprio le 4 province: Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza). Il rendez-vous è avvenuto nell’Oltrepò Pavese, al Passo del Brallo presso il Circolo dei Poeti Catartici, una sorta di cabaret d’altura che ho costituito nel 2015 presso il Castello Malaspina di Pregola, in occasione del mio “Trentennale on stage” e diventato sede del progetto “Open Art Oltrepò”. Matteo Burrone e Stefano Faravelli si sono presentati alla festa del Secondo Genetliaco del Circolo per suonare e festeggiare con noi. In quell’occasione abbiamo sperimentato alcune performance, coadiuvati da Daniele Bicego, ed è nata l’idea di contaminarci.
- Quali sono le sinergie musicali tra Flavio Oreglio e i Staffora Bluzer?
Il loro stile e la loro musicalità si sposano perfettamente con la mia indole narrativa e il mio stile compositivo. Ci rafforziamo a vicenda.
- Qual è l’ispirazione che fa nascere artisticamente questa tematica?
L’idea di base è raccontare storie su un tappeto sonoro curioso e particolare. L’ispirazione può nascere in qualsiasi momento da quello che ci capita e che incontriamo nella vita quotidiana.
- Dove arriva la voglia di rimettersi sempre in gioco e trovare nuove idee?
Penso che il bello del lavoro artistico sia proprio questo: mai accontentarsi e mai smettere di emozionarsi e galvanizzarsi davanti all’ipotesi di imboccare nuove strade sperimentali. Non c’è niente di più bello nel vedere nuove idee che prendono corpo e si concretizzano.
- Flavio Oreglio, dove ci porta la musica?
Dipende dalla musica. Non tutte le musiche portano nello stesso posto, non tutte le canzoni ci fanno viaggiare. A me piacciono le musiche e le canzoni che sono capaci di tele-trasportarmi in un particolare altrove, le canzoni che si soffermano nella banalità del quotidiano senza superarlo non m’interessano, perché non mi portano da nessuna parte.
- Staffora Bluzer, dove ci porta il palco?
Speriamo ci porti in giro per l’Italia nei prossimi tempi. Il progetto “Anima Popolare” merita di essere diffuso ovunque. E’ portatore di un sano istinto di libertà.
- Qual è il pubblico che preferite: attento o di massa?
Ci piacerebbe un attento pubblico di massa, sarebbe rivoluzionario, ma ci accontentiamo di chi ci scopre e ci segue. “Chi c’è, c’è!”
#chelavitavisorrida