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Storia della musica: il jazz

Il jazz: L’evoluzione di un genere popolare

La nostra percezione della cultura non si ferma davanti a nulla: l’apertura a ricevere ogni nota suonata in ogni modo ci sembra sempre una cosa molto bella. Un genere popolare di antiche tradizioni non deve essere trattato in modo superficiale, però deve essere esposto in modo semplice così che arrivi a tutti. Il jazz ha le sue radici nella tradizione degli schiavi afroamericani e ci sono pochissimi documenti che riportano la storia e la diffusione: tutto è tramandato in musica.

La nascita del Jazz

La nascita del jazz risale al XX secolo nella città di New Orleans negli Stati Uniti e questo genere di musica è ideato e creato dagli africani deportati negli Stati Uniti e schiavizzati. La loro musica e i loro canti servivano ad  alleggerire il lavoro. La natura umana di questa musica lo rende pieno di rispetto: si sviluppa in modo esponenziale tra il 1915 e il 1940 quando le band che propongono il genere, diventano la musica da ballo predominante.

Sin dalle origini il jazz non è stato prerogativa dei jazzisti neri: band di jazzisti bianchi raccolgono l’euforia musicale delle note sincopate e attraverso la leggendaria figura di Papa Jack Lane svela che erano frequenti le gare tra band bianche e nere. I più esperti notano che il modo di suonare dei bianchi era più razionale, più costruito, più individuale, meno spontaneo ed istintuale rispetto al modo di suonare dei neri. Questo è abbastanza affermato dato la natura di vita sorgente: lavoro, fatica e schiavitù, condizioni che influenzano la musicalità.

Quando i confini tra bianchi e neri, almeno a livello musicale, si smorzarono, con la nascita delle band miste, viene finalmente alla luce la vera singolarità di questa musica, cioè il fatto di essere un genere nato dall’incontro di due diverse espressioni culturali americane, anche opposte, quella nera e quella bianca, nel cui tracciato ricerca sempre motivi nuovi.

Jazz in Italia

L’industria discografica si accorge della diffusione planetaria del genere, e s’interessa a queste sonorità, promuovendo vari artisti soprattuto di un genere, lo smooth jazz, più agile e ascoltabile da tutti. Dopo gli anni bui del fascismo in cui questo genere musicale non era benvisto, nel dopoguerra assistiamo ad un vero e proprio boom. Nell’agosto del 1945 a Milano nasce la rivista “Musica Jazz” che sarà successivamente guidata da Arrigo Polillo, uno dei più grandi critici di musica jazz in Italia. Si organizzano festival e rassegne, tra cui verrà invitato anche Louis Armstrong. Dagli anni ’50 anche gli italiani si fanno conoscere: giovani musicisti come Franco Cerri, il batterista Cuppini, Eraldo Volontà e Francesco Ferrari si fanno conoscere ed apprezzare.

Sempre negli anni ’50 nascono formazioni musicali come come la Roman New Orleans Jazz Band (1949), la Original Lambro Jazz Band (Milano 1950) e la Milan College Jazz Society (1952). Grazie a musicisti come Nunzio Rotondo e Oscar Valdambrini, i pianisti Armando Trovajoli e Enrico Intra si conosce anche in Italia lo stile bop.

Il jazz ha così tanto successo in Italia che già da metà degli anni Sessanta centinaia di professionisti suonano questo genere, tra cui bisogna assolutamente ricordare il trombettista Enrico Rava, i pianisti-compositori Franco D’Andrea, Guido Manusardi e Enrico Pieranunzi, l’altosassofonista Massimo Urbani, eccellente improvvisatore. Nasce anche l’Italian Instabile Orchestra formata dai migliori musicisti italiani.

Oggi il jazz è una realtà consolidata e a livello didattico esistono in tutte le regioni di Italia scuole e corsi di perfezionamento  e anche i Conservatori di Musica offrono corsi di laurea in Musica Jazz. Tra i grandi jazzisti italiani moderni vanno assolutamente ascoltati il trombettista Paolo Fresu, i sassofonisti Stefano Di Battista e Roberto Ottaviano, il trombonista Gianluca Petrella, il percussionista Tullio De Piscopo, i pianisti Danilo Rea e Stefano Bollani.

Festival Jazz in Italia

Ci sono numerosi e importanti festival Jazz in Italia. Qui una lista dei più famosi:

Redazione

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