Call it what it is: Recensione
Call it what it is era un album che in redazione aspettavamo come i bambini aspettano la mattina del 25 Dicembre per aprire i regali di Natale e invece della macchina radiocomandata o dei Lego, troviamo un maglione di lana che pizzica.
Ben Harper per molto tempo ha creato musica incredibile; artista capace di suonare come Hendrix e con una voce alla Otis Redding, ci ha fatto sognare per anni. Negli ultimi tempi invece sembra che si sia perso. Nella ricerca della sperimentazione a tutti i costi, sembra che Harper abbia smarrito la strada; dopo alcuni dischi buoni, ma non eccezionali, come l’album con I Relentless 7 e l’album a suo nome “Give ‘til its gone” qui in redazione speravamo che il ritorno all’ovile con gli Innocent Criminals, potesse tornare a farlo suonare come ai tempi del magnifico “Lifeline”. E invece no.
Il disco potrebbe intitolarsi Ben Harper e gli Innocent Criminals interpretano Ben Harper e gli Innocent Criminals. Attenzione, non c’è niente di male in questo, seguire il tracciato già segnato va bene così se il risultato è questo, ma quando lo fanno certi artisti come Ben Harper la sensazione finale è di qualcosa di incompiuto.
In Call it What it is Harper torna a miscelare sonorità a lui care e familiari; c’è tanto blues, c’è tanto rock, come nella canzone di apertura “When sex was dirty” (che sembra più una canzone degli Stones che di Harper) e in Pink Baloon. C’è anche spazio per il reggae di Finding our Way, altre sonorità care a Harper, qualche ballata, come “Deeper and deeper” e “All That has grown” . Molto suggestive sono anche “Bones” e Shine, che richiamano sonorità black classiche.
C’è un’altra cosa interessante in questo album: Ben Harper non torna solo a suonare sonorità a lui familiari ma ritorna anche l’impegno civile. La canzone che da anche il titolo all’album “Call It What it is” è un riferimento a tutti quei casi giudiziari inerenti gli abusi della polizia americana a danni di afroamericani come Trevor Martin, Ferguson e Michael Brown. (la traduzione del ritornello è: chiamalo per quello che è: omicidio), quasi un agganciarsi a quella meravigliosa canzone che è “Like a king” dedicata a Rodney King che segnò il debutto di Ben Harper.
Perché acquistarlo: Perché è l’album di ritorno di Ben Harper con gli Innocent Criminal ed è fatto dannatamente bene.
Perché non acquistarlo: Perché la sensazione è quella dell’alunno che ha fatto i compiti per casa in modo perfetto ma senza alcun impegno.
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Call it what is it: Tracklist
- When Sex Was Dirty
- Deeper and Deeper
- Call It What It Is
- How Dark Is Gone
- Shine
- All That Has Grown
- Pink Balloon
- Finding Our Way
- Bones
- Dance Like Fire
- Goodbye to You