LAURA BALBINOT
I tre generi del violoncello
Foto di copertina: Raffaella Vismara
- La donna nella musica: che sensazioni scopre?
La musica scuote l’anima, la risveglia, la placa, la conforta e la commuove; dipende da ciò che si ascolta o si suona. La musica classica tocca le mie corde più profonde, quella sperimentale mi stimola e incuriosisce, il rock mi dà carica e grinta.
- Quali pensieri fanno scegliere uno strumento musicale?
Sicuramente la scelta dello strumento avviene tramite l’ascolto. Mi è capitato di sentire il preludio di Traviata e quando il tema d’amore di Violetta “Amami, Alfredo!” viene riproposto dai violoncelli non ho potuto fare a meno di innamorarmi di quella voce calda e vibrante. Uno strumento ti deve emozionare profondamente perché dovrai passare con lui parecchio tempo della tua vita diviso tra sacrifici e soddisfazioni e aggiungo che te le dovrai portare sempre in spalla; anche se il mio è un po’ ingombrante amo le sue forme e non lo cambierei con nessun altro.
- La musica classica e quella leggera: quale le calza meglio?
Per me sono vitali entrambe, anzi per me è importante dare il giro a tutti e tre i generi che pratico. Ho bisogno della serietà e compostezza della musica classica, ma ho anche bisogno di lasciarmi andare all’improvvisazione sperimentale senza troppe regole da seguire, e ogni tanto ho bisogno di salire sul palco anche con i jeans strappati e violoncello elettrico.
- Che cosa le dà il rock prog?
La mia esperienza in ambito prog-rock la sto portando avanti con l’ensemble della storica band Opus Avantra ed è eccezionale per me poter fondere musica classica e sperimentazione. Donella Del Monaco ha una vocalità straordinaria ed è da brivido quando posso incalzare la sua voce nei registri bassi, oppure quasi duettare con lei quando si eleva in quelli acuti. E’ un’energia incredibile quella che sprigiona la nostra musica e il pubblico ce ne dà sempre conferma.
- Vivere di musica: è ancora possibile?
Diciamo che il lavoro fisso non fa per me. Sicuramente ci sono alti e bassi, periodi in cui si lavora di più altri meno credo sia questione di sapersi amministrare.
- Lei preferisce un amico donna o un amico uomo?
È indifferente. Mi piace mettere a proprio agio le persone, ascoltarle e soprattutto farle ridere per cui è irrilevante se uomo o donna, l’importante è che ci si diverta insieme e si possa condividere anche qualche momento di riflessione.
- Quali sono i suoi prossimi progetti?
Continuano le richieste per lo spettacolo sulla prima guerra mondiale che stiamo portando in scena con grande successo ormai da più di un anno: “Dalla terra di nessuno” insieme a Ricky Bizzarro e Daniele Ceschin. Registrerò la colonna sonora del prossimo film di Cosimo Terlizzi con musiche di Christian Rainer. In fase di preparazione è anche il prossimo cd degli Opus Avantra. A fine novembre sarò in scena con mie improvvisazioni nello spettacolo “Voci” per la rassegna “Veneto Spettacoli di Mistero” poi concerti di musica barocca e ovviamente il prossimo mese quelli dedicati al Natale.
- Lasci un messaggio al nostro pubblico…
Regalatevi una serata a teatro perché è sempre come entrare in un sogno ad occhi aperti.